IL PROGETTO
Il progetto METHEXIS – dal termine usato da Platone per indicare la partecipazione delle cose sensibili alle idee – analizza le dinamiche sociali nel reparto giovani-adulti della Casa Circondariale di Milano San Vittore “Francesco di Cataldo”, un contesto fragile e complesso. Attraverso un approccio interdisciplinare che integra ingegneria, design e architettura, METHEXIS utilizza modelli matematici e narrazioni partecipative per mappare relazioni e legami sociali, fornendo strumenti utili per la progettazione di interventi mirati al benessere e alla socialità.
La sezione giovani adulti nel primo raggio di San Vittore è una realtà instabile e in continua metamorfosi, a causa della rapida turnazione delle persone detenute e delle diverse istanze di cambiamento delle associazioni di volontari. Presa dall’emergenza quotidiana, l’amministrazione penitenziaria fatica ad aggiornare il progetto trattamentale. La ricerca ha tra gli obiettivi quello di sviluppare un modello-mappa della sezione, inteso come strumento descrittivo e generativo di interventi puntuali che favoriscano progettualità e partecipazione dei suoi abitanti a forme di socialità e supporto tra pari.
Il progetto METHEXIS, finanziato da Polisocial Award 2023, nasce dall’esperienza di ricercatrici e ricercatori del Politecnico di Milano presso Off Campus San Vittore e vede la collaborazione dei Dipartimenti di Matematica (DMAT); Design; Architettura e Studi Urbani (DAStU); Elettronica, Informazione e Bioingegneria (DEIB).
Azioni e sperimentazioni
Il progetto METHEXIS si articola in tre principali azioni:
→Analisi del contesto e attività formative
Come si studia il benessere in carcere?
I colloqui di confronto tra DMAT e gli attori del carcere hanno fornito gli strumenti all’avvio di uno studio sul benessere percepito. I dati raccolti con questionari anonimi compilati dalle persone detenute sono stati studiati facendo uso dello strumento matematico delle reti complesse. È stata costruita una rete sociale di individui sulla base della similarità, ossia considerando il rapporto tra due individui tanto più forte quante più sono simili le risposte che i due hanno fornito. Di questa rete sociale si può fare un’analisi dei cluster, raggruppamenti di individui molto simili tra loro e poco simili agli altri, caratterizzati ciascuno da certi parametri di benessere.
→Workshop partecipativo
“Spazio all’immaginario”
ll workshop partecipativo, progettato dal gruppo di ricerca Laboratorio Carcere, in collaborazione con la Direzione e l’Area Educativa del carcere, ha indagato il ruolo della relazione con gli spazi in contesti detentivi. Con l’obiettivo di favorire la costruzione collettiva di possibilità di riqualificazione degli spazi disponibili e innescare processi di auto-cura, promuovendo una maggior propensione di persone detenute e operatori interni alla co-progettazione, iI workshop ha coinvolto persone detenute, agenti, educatori e volontari del reparto GA, oltre a studenti e tirocinanti delle Scuole di Architettura Urbanistica, Ingegneria delle Costruzioni e Design.
→Mostra finale
“I cinque nodi del benessere”
Il progetto METHEXIS si conclude con I cinque nodi del benessere, una mostra che interpreta i dati raccolti unendo la dimensione fisica dei telai tessuti a un’esperienza sonora immersiva.
La mostra rappresenta cinque dimensioni chiave del benessere—tempo, sonno, relazioni, aiuto e lavoro—che toccano chiunque, dentro e fuori dal carcere.
Al centro della ricerca c’è il questionario sviluppato dal Dipartimento di Matematica insieme a volontar*, persone detenute e personale penitenziario. Il confronto diretto ha portato alla formulazione di 17 domande, articolate in 12 categorie, che vengono descritte in una scala da 0 a 3, dove 0 è il livello più basso di benessere.
Il questionario, distribuito tra settembre e ottobre 2024, ha ottenuto 73 risposte: circa il 66% della popolazione detenuta nella sezione Giovani Adulti nel periodo di riferimento.
Per dare forma ai dati, Knitdesign.polimi (Dipartimento di Design) ha realizzato cinque telai tessuti con fili di cotone annodati forniti dallo sponsor Filmar. Il nodo, simbolo universale di connessione, diventa il segno visibile delle reti di relazione dentro il carcere, evocando il fragile equilibrio del benessere. I fili tesi rappresentano una rete potenziale: solo l’atto dell’annodare crea legami, trasformando la struttura in una trama di interconnessioni.
Ad ogni tematica è associato un colore. I cinque colori insieme, in tonalità pastello, creano lo sfondo mischiandosi in maniera casuale. Ogni colore, in tonalità più satura e brillante, viene utilizzato per realizzare i nodi. Su ciascun telaio tematico i nodi rappresentano la distribuzione delle risposte alle domande:
Ogni telaio è accompagnato da un ambiente sonoro unico che vuole evocare sensazioni e riflessioni. Grazie all’ascolto in cuffia, l’esperienza diventa ancora più intima e immersiva. Ascolta i quattro ambienti sonori: